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TIPOLOGIA SEPOLCRALE E RITUALE FUNERARIO

TIPOLOGIA SEPOLCRALE E RITUALE FUNERARIO


Gli scavi, diretti da Massimo Ricci, hanno messo in luce, immediatamente sotto un esiguo strato di humus, un deposito sepolcrale composto da uno spesso e caotico ammasso di ossa umane deposte all’interno di una fossa, scavata in uno strato argilloso formatosi sul suolo naturale roccioso, lungo l’asse di un cunicolo in forte pendenza.

La fossa era delimitata da un irregolare muretto di pietre e ricoperta da lastre calcaree di varie dimensioni, poste a copertura e a protezione del sepolcreto. Le ossa del bacino e delle gambe, rinvenute ancora in connessione anatomica immediatamente sotto le lastre di copertura, provano che i defunti venivano inumati in posizione rannicchiata.

A causa della ristrettezza del luogo, ogni nuova deposizione sconvolgeva quella precedente. Diverse ossa umane presentano tracce di parziale combustione, causate, più che dalla esistenza di un rito incineratorio, da fuochi accesi occasionalmente, o per pratiche rituali, nel corso delle nuove inumazioni.

L’alto numero di individui sepolti nell’Arma della Grà di Marmo (più di venticinque) indica che la grotticella è stata usata per scopi sepolcrali per un lungo arco di tempo, nel corso dell’Età del Rame, fino alle soglie del Bronzo Antico. Due campioni di ossa umane, datate con il metodo del C 14, si collocano in cronologia ricalibrata tra il 2800 e il 2400 a.C.